Ma qualcuno, alle soglie del Natale 2021, si è per caso fatto un’idea di quale sia il senso? 
Ma ci rendiamo conto che alle soglie del Natale 2021 devo ancora leggere chi si permette di sindacare su Maurizio Sarri? Cioè, c’è l’utente rigorosamente FAKE che ti spiega come si schiera una formazione calcistica. È come se io mi mettessi a fare lezioni sulla fisica quantistica e non so ancora fare le divisioni in colonna!
Come se Alex Belli tenesse un corso di teatro.
No, sentite, sono satura. Davvero, vi prego. 
Ma cosa devono leggere i miei occhi!
Io non so quale sia il senso, non l’ho afferrato, paradossalmente ho trovato maggior razionalità nel percorso europeo piuttosto che in campionato e su questo vi potrei quasi, quasi, dar ragione.
Manca il senso.
In Europa l’andamento è statico. Senza sussulti, statico così come è giusto che sia per una squadra che si combatterà il primo posto del girone con zero scivoloni clamorosi.
Mentrein Serie A, invece sulla buccia di banana ci si è inciampati eccome…
Ho visto sui social gente su gente litigare, mai che si sia letto uno straccio di niente. 
Sarri lo aveva paventato in partenza e tra l’altro mi tocca pure concordare sul fatto che questo sia DAVVERO un anno di costruzione, che bisogna avere pazienza e mandare giù il nulla cosmico di alcune partite. Quelle che se avessi sprecato 90 minuti a risintonizzare il decoder MySky, sarebbe stato comunque tempo speso meglio.
Per questa ragione non voglio sapere, non voglio esprimere giudizi e pregiudizi.
Diciamo che al netto di tutto quello che si può dire, scrivere, pensare, ci sono sempre due finali plausibili: gioia gaudio, o il desiderio di tornare indietro nel tempo per sostituire volentieri 90 minuti di vita con due puntate di una serie su Netflix.
Ad ogni modo, trovo inutile l’hashtag #SARRIOUT, ma così inutile, ma così inutile che persino il Grande Fratello, in confronto, mi sembra un documentario di Superquark.
Tra l’altro, ad impreziosire il quadro di desolazione, ci mancavano giusto le "vedove Inzaghi". 
Sono un attimo confusa.
Bisognerebbe, forse, ascoltare le parole di Ciro Immobile. 
La mancanza di mentalità, la troppa mollezza per sua stessa ammissione, una roba che va ben oltre il 4-3-3. 
Guardare il Napoli fare la partita mentre dalla nostra parte non c’era nessuno, c’erano semmai le balle di fieno, mi ha decisamente toccata. Insomma, è allucinante come in parecchi matchs la Lazio sia la vittima sofferente.  
Sì, lo so, nessuno è giustificabile, Immobile però, quei cinque minutini di empatia me li ha fatti provare, che vi devo dire.
Non è colpa di Sarri se gli schiaffoni al Maradona (San Paolo) sono diventati una triste abitudine, se la squadra mestamente si riduce a fare figure di melma.
Vale sempre il must: si spegne la luce, cala il buio e tutto il resto lo lasciamo a Salisburgo. Partita simbolo del blackout.
E non voglio puntare il dito contro questo o quello.
Todavia, cercando per un secondo di ipotizzare che SARRI non sia un’altra sòla e che da subito sia stato disperatamente onesto (nel dubbio io me fido), devo dire che comunque non fatico a vederlo l’uomo perfetto per le ambizioni che si costruiscono nel tempo e non grazie alla Divina provvidenza, correggendo brutte abitudini.
Soprattutto quelle del mercato invernale che ci prosciuga la voglia di vive’.
Qui la questione è una: la Lazio decide scientemente di tarparsi le ali da sola.
Smette di concentrarsi, diventando sostanzialmente poco interessante.
Insomma, al Maradona mi sarei aspettata qualcosina di meglio piuttosto che la versione moscia dei vari Milinkovic, Immobile, Acerbi, Luiz Felipe, Felipe Anderson…e via cantando. Con buona pace di Pedrito.
Sono mancate le idee, l’uomo in più e mi dispiace dirlo, ma già nei primi 30 minuti, ho provato imbarazzo.
Soprattutto per Sarri costretto a vedere l’ultima stilla del suo SARRISMO nelle mani di Spalletti.
Ciò non toglie che, nonostante le varie imbarcate raggranellate tra Bologna, Verona e domenica sera, la panchina del tecnico toscano abbia comunque più filo logico di quasi tutti i suoi predecessori. 
È l’unico che sostanzialmente sta cercando di cancellare il “vecchia maniera” fatto di bello accennato e HORROR puro, con esaltazione mista a scleri.
Ha sbagliato formazione? Oh, i titolari ha schiaffato in campo, il meglio che aveva e forse, alcuni in questo 11 iniziale, sono addirittura semplicemente IL MEGLIO. 
È roba nota, la Lazio di farsi il mazzo ogni 3 giorni, proprio non gliela fa a farcela.
Il Napoli era più forte, ma da qui a fare niente, ce ne passa.
Non vorrei parlare per la ventordicesima volta di "rosa corta", "manca il difensore centrale come mood di questa e la prossima vita", "serve un vice Immobile", lo trovo pressoché inutile adesso. 
Del resto…
Non crederei alla sincerità di Tare nemmeno se apparisse GIROUD nella calza della Befana. Mi sembra così esagerato nei proclama da mettermi quasi un pizzico di inquietudine se solo penso alla quantità di Bisevac/Musacchio/Fracazzodavelletri.
Ma è altrettanto certo che mai allenatore sarebbe stato più perfetto di Maurizio Sarri. Penso sarà la vera anima di questa Lazio. 
C’è chi lo ama follemente e chi scrive #SARRIOUT, comunque difficilmente sarebbe stato lo stesso senza di lui. 
E che si parli già di rinnovo, è proprio il minimo.
Note a piè di pagina…
La Lazio è così com’è.
Finché sui social mantenete la sobrietà, almeno intellettuale e non vi lasciate andare ai deliri tipo #SARRIOUT, potreste dire pure robe interessanti.
Giudizi accompagnati da motivazioni ragionevoli, pollici in su.
"Ma qualcuno dovrà crederci
E sfidare la realtà
Imparare come si fa". (Renato Zero)
Simplemente, Xoxo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *